Dororo どろろ

NO, non è mia intenzione parlarvi del personaggio di nome Dororo del manga e anime Keroro. Pertanto se siete arrivati su questo blog cercando lui dovrete guardare altrove.

Il Dororo in questione è un (a mio parere) gran bel film, anche se in realtà si tratta solamente della prima parte dato che dopo un annetto sono usciti in Giappone i due film successivi che portano alla conclusione della vicenda, di cui però per il momento in Italia non se ne vede manco l’ombra..

Tratto, come spesso accade, dall’omonimo manga del grande Osamu Tezuka (per capirci fu quello che diede luce ad “Astro Boy” e “Kimba il leone bianco” , ma soprattutto inventò i classici “occhioni” distintivi dell’animazione giapponese!)

Ecco qualche copertina del manga di Dororo:

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Lasciando da parte il manga, il film inizia con Daigo Kagemitsu che vista l’impossibilità di annientare il suo nemico per il predominio del Giappone, decide di fare un patto con i 48 demoni, che alla richiesta di avere il potere per conquistare il mondo gli chiesero in cambio 48 parti del corpo del suo primogenito non ancora nato. Kagemitsu accetta e quando il figlio nasce decide di abbandonarlo perchè considerato un mostro. Il bambino viene trovato da una sorta di alchimista che decide di adottarlo e di dotarlo di organi e arti artificiali. Infine , in modo che egli possa difendersi, gli impianta due spade al posto delle braccia, una delle quali era stata creata appositamente per sconfiggere i demoni. Raggiunta la maggiore età, il ragazzo, col nome di Hyakkimaru, si mette in viaggio per sconfiggere ad uno ad uno i 48 demoni e poter così riprendere i propri organi rubati. Verrà accompagnato da Dororo, un giovane “ladro” conosciuto in un villaggio.

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voto : star_self_1star_self_1star_self_1star_self_1star_self_0 

Un kanji dalla spiegazione particolare

Volevo rendervi partecipi dell’esilarante spiegazione data dalla mia insegnante sul perchè いろ (iro) sia il kanji di COLORE.

COLORE

Secondo lei (e credo tanti altri giapponesi) , in questo kanji sono rappresentate due persone che fanno l’amore. Il significato sta nel fatto che quando lo facciamo, prima diventiamo rossi e poi , successivamente, blu perchè siamo troppo stanchi e non ce la facciamo più! HAUhauHAU!!!! BELLISSIMO!!!

Il rituale del Tè

Tè, una parola che anche se entrata ormai da tempo nella nostra vita quotidiana, conserva sempre un alone di mistero.

Certamente l’uso della bustina ne ha molto sterilizzato l’essenza ma perfino nella frettolosità del bar , non si affronta il tè come un caffè o qualche altra bevanda. C’è sempre dietro una certa aura riflessiva, come se il tè avesse il potere, naturale, di creare uno stato particolare, una pausa dalla routine quotidiana.

11 ki7 hakuin daruma Un’antica leggenda narra che Bodhidharma , il fondatore del buddhismo zen, fosse immerso in un profondo stato meditativo che doveva durare ininterrottamente per molti anni. Ad un certo punto, giunto al limite, il suo corpo cedette al sonno. Al risveglio la reazione contro la propria debolezza fu così grande e forte che si tagliò le palpebre per impedire che calassero sugli occhi interrompendo nuovamente lo stato meditativo ( per questo motivo egli è sempre rappresentato con grandi occhi tondi privi di palpebre). Quest’ultime, cadendo a terra, diedero origine alla pianta del tè (le sue foglie ricordano appunto la forma a mandorla di una palpebra ) che possiede la qualità di tenere sveglia la facoltà intellettiva.

Pane cinese alla cipolla

pane cinese

INGREDIENTI : ( per 4 persone )

3 tazze di farina integrale

2 cucchiaini di lievito in polvere

1 cucchiaino di sale

1/2 tazza di acqua bollente

3/4 tazza di acqua fredda

1 cucchiaio di olio di arachidi

1 cucchiaino di olio di sesamo tostato

2 tazze di cipolline tagliate ad anelli

1 cucchiaio di miele d’orzo ( o di altro tipo )

PREPARAZIONE :

Mettete la farina, il lievito e il sale nel frullatore. Miscelate gli ingredienti aggiungendo poco alla volta l’acqua bollente e successivamente quella fredda, ma solamente quella necessaria per ottenere un impasto compatto ed elastico. Togliete la pasta dal frullatore e lavoratela leggermente, aggiungendo un po’ di farina qualora si appiccicasse alle mani. Mettete l’impasto in un sacchetto di plastica e lasciatelo riposare per mezz’ora.

Dividete l’impasto in 8 parti. Stendete un pezzo di pasta e formate un disco di circa 15 centimetri di diametro. Spennellatelo con un po’ di miscela ottenuta mescolando i due oli e cospargetelo con un po’ di cipollina. Arrotolate il disco di pasta come se fosse un involtino, quindi modellatelo dandogli una forma di una spirale compatta. Spianate la spirale con le mani in modo da ottenere una pagnottella di 10 centimetri di diametro. Mettetela da parte.

Lavorate tutti i pezzi di impasto nella stessa maniera. Per cuocere i panini, scaldate una padella antiaderente e, quando comincia a fare fumo, ungetela con un po’ di olio. Mettete un panino nella padella e fatelo cuocere per 3 minuti, finchè la parte inferiore non comincia a dorarsi. Spennellate la parte superiore con un po’ di miele d’orzo intiepidito. Girate il panino e fatelo cuocere dall’altro lato.

Fate cuocere i panini restanti nella stessa maniera. Potete avvolgerli con pellicola da cucina per conservarli, tuttavia è consigliabile consumare i panini lo stesso giorno in cui li avete preparati.

Hachikō ハチ公

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Questa statua in Giappone, posta davanti alla stazione di Shibuya, rappresenta la lealtà e la devozione.

Hachiko Hachikō, un esemplare maschio di razza Akita bianco, nacque in una fattoria di Odate, nella Prefettura di Akita, il 10 novembre 1923. All'età di due mesi, venne adottato da Hidesaburō Ueno, un professore universitario del dipartimento agricolo di Tokyo, che lo portò con sé nella sua abitazione a Shibuya. Ogni mattina, il professor Ueno, pendolare per esigenze di lavoro, si dirigeva alla stazione di Shibuya per andare a lavorare. Il suo fedele cane lo accompagnava sempre e ritornava alla stazione quando il suo padrone rientrava dalla giornata lavorativa.

Il 21 maggio 1925, Ueno morì di ictus mentre era all'università. Hachikō, come ogni giorno, si presentò alla stazione alle 3 del pomeriggio (l'orario in cui il suo padrone solitamente arrivava), ma il professor Ueno non era ancora tornato. Il cane attese invano il suo arrivo. Ciononostante, tornò alla stazione il giorno seguente e fece così anche nei giorni successivi. Con il passare del tempo, il capostazione di Shibuya e le persone che prendevano quotidianamente il treno iniziarono ad accorgersi di lui e cercarono di accudirlo, offrendogli cibo e riparo.

Con il tempo, tutto il popolo giapponese venne a conoscenza della storia di Hachikō; molte persone cominciarono ad andare a Shibuya solo per vederlo e per poterlo accarezzare. Nonostante il passare degli anni e il progressivo invecchiamento, il cane continuò comunque a recarsi alla stazione, esclusivamente la sera, quando il suo padrone sarebbe dovuto arrivare. Nell'aprile 1934, venne realizzata, ad opera dello scultore Teru Ando, una statua in bronzo con le sue sembianze, posta nella stazione di Shibuya; un'altra simile venne eretta ad Odate, la sua città natale; lo stesso cane fu presente all'inaugurazione.

L'8 marzo 1935 Hachikō morì di filariasi all'età di 12 anni, dopo aver atteso ininterrottamente per ben 10 anni il ritorno del suo padrone. La sua morte impietosì la comunità nipponica; la notizia venne inserita in tutte le prime pagine dei giornali giapponesi e venne dichiarato un giorno di lutto.

Durante la seconda guerra mondiale, il governo giapponese, necessitando quantità ingenti di metalli per costruire le armi, ordinò di usare anche quello della statua di Hachikō. Nel 1948, tre anni dopo la fine del conflitto, Takeshi Ando, figlio di Teru, ricevette la commissione di scolpire una nuova statua raffigurante il cane, sempre nello stesso posto di quella precedente.

Nonostante il corpo di Hachikō sia stato preservato tramite tassidermia ed esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza a nordovest della stazione, alcune sue ossa sono sepolte nel cimitero di Aoyama, accanto alla tomba del professor Ueno. L'8 aprile di ogni anno, in Giappone viene organizzata una cerimonia per ricordare Hachikō, alla quale partecipano vari amanti dei cani che portano il loro omaggio alla sua lealtà e alla sua devozione.

Conoscevo già da parecchi anni questo triste fatto, ma solamente ieri sera, vedendo il film “Hachiko- il tuo migliore amico” uscito al cinema non troppi mesi fa, mi è rimasta dentro una vera malinconia. Troppe volte ci dimentichiamo dei nostri “compagni” o non diamo loro l’attenzione che meriterebbero, eppure loro, che ci hanno scelti, sono sempre con noi nonostante tutto. Sono davvero i migliori amici che potremmo mai avere.

Aspirante Kira sospeso da scuola

A Owosso nello stato del Michigan (USA), un giornale locale ha riportato due giorni fa la notizia riguardante la sospensione a tempo indeterminato di uno studente delle medie in quanto possessore di un "death note". Durante le lezioni scolastiche, infatti, il giovane quattordicenne è stato sorpreso da un suo compagno di classe nell'annotare sul suo quaderno come sarebbero avvenuti i decessi di due suoi coetanei imitando quanto visto nella famosa opera di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata. Messo al corrente il preside dell'istituto, è stata contattata anche la polizia locale ed ora le sorti del piccolo Kira sono in mano al procuratore distrettuale che gestirà personalmente la faccenda.

Il suo non è il primo caso a destare l'attenzione dei media, solo negli Stati Uniti negli ultimi anni ce ne sono stati altri cinque simili a questo dove alunni non solo delle medie e del liceo ma anche delle elementari sono stati ammoniti con sanzioni disciplinari più o meno severe per aver scritto nei propri quaderni incriminati i nomi di compagni o più spesso di docenti e del personale delle scuole.

Nel manga di Death Note e nei suoi rispettivi adattamenti, il protagonista Light Yagami anche soprannominato Kira, dalla pronuncia giapponese della parola inglese Killer, era in grado di uccidere le sue vittime semplicemente scrivendone il nome su un quaderno dai poteri soprannaturali.

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Taketori monogatari 竹取物語 – Storia di un tagliabambù

copj13.asp E’ un racconto popolare giapponese del X secolo, considerato il più antico esempio di narrativa del Giappone.

Il tagliatore di bambù Okina (竹取翁, Taketori no Okina) trova una canna di bambù che risplende nella notte; tagliandolo trova al suo interno una bambina, grande come un pollice. L'uomo, che non ha figli, porta la bambina a casa dalla moglie, e i due la crescono come fosse loro figlia, dandole il nome Kaguya-hime ("principessa splendente"). Da questo momento in poi ogni volta che l'uomo taglierà un bambù vi troverà all'interno una piccola pepita d'oro. Kaguya-hime crescendo diventa una bellissima donna, e la famiglia, arricchitasi grazie a tutto l'oro trovato da Okina, cerca di tenerla al riparo da occhi indiscreti.

 

SPOILERLa bellezza della donna tuttavia viaggia di bocca in bocca, e presto cinque principi si presentano alla loro porta, chiedendo alla principessa di scegliere uno di loro. Kaguya-hime escogita per loro cinque prove impossibili; il primo dovrà portarle in dono la sacra ciotola del Buddha, il secondo un ramo del leggendario albero dal tronco d'oro e foglie d'argento, il terzo la pelle di un topo di fuoco dalla Cina, il quarto il gioiello dai molti colori posto sul capo di un drago, e infine il quinto la preziosa conchiglia nascosta nella pancia di una rondine. Comprendendo l'impossibilità delle richieste, il primo torna con una preziosa ciotola comprata da un tempio, ma la principessa nota che non emana luce santa; il secondo dopo aver cercato l'albero si arrende e lo fa forgiare da abili gioiellieri, ma oltre al dubbio della principessa è tradito dai gioiellieri che ancora aspettano di essere pagati; il terzo compra il tesoro da un cinese, ma quando porta la pelle alla principessa a questa basta gettarla nel fuoco per capire che non è autentica; il quarto si arrende dopo aver rischiato la vita nella ricerca del drago; il quinto perde la vita nel tentativo di afferrare la rondine.

Avendo sentito parlare della bellezza della principessa, lo stesso imperatore del Giappone va a visitarla e se ne innamora; tuttavia la principessa rifiuta anche le sue proposte, e rifiuta di recarsi a palazzo con lui.

Sopraggiunta l'estate, la principessa sospira spesso alla luna e infine confessa di provenire da lì; a metà della stagione aspettava la visita dei suoi concittadini di Tsuki no Miyako (月の都, "Capitale della luna") che l'avrebbero ricondotta a casa. L'imperatore invia molte guardie a impedirlo, ma queste sono accecate dalla luce emanata dagli esseri celestiali; la principessa lascia una lettera di scuse, la sua veste per il padre e una goccia di elisir della vita per l'imperatore. Quando sulle sue spalle viene posta una veste di piume, dimentica il tempo trascorso sulla terra e torna sulla luna.

Subito dopo la partenza di Kaguya-hime, i genitori si ammalano, mentre l'imperatore, ricevuti i lasciti della principessa, si reca sulla montagna più alta del suo impero per bruciare lettera e elisir della vita; secondo la storia il nome della montagna, Fuji, deriva dalla parola "immortalità" (不死, fushi, ma può anche essere letto fuji), mentre i kanji,  che si leggono "montagna ricca di guerrieri" (富士山, Fuji-yama), si riferiscono all'esercito dell'imperatore che scala la montagna; inoltre il fumo che sale dalla cima del monte (all'epoca più vulcanicamente attiva di oggi) deriva dall'elisir che brucia ancora oggi.

(tratto da wikipedia)

Nodame Cantabile のだめカンタービレ

171In questo periodo, dato che ci sono un po’ di vacanze di mezzo, sto riuscendo a vedere alcuni drama che avevo dovuto trascurare per motivi di studio.

Qualche giorno fa ho finalmente terminato Nodame Cantabile!

E’ davvero DIVERTENTISSIMO! Senza ombra di dubbio uno dei più belli che io abbia mai visto!!! Basato sul manga omonimo di Tomoko Ninomiya che riscontrò un enorme successo in Giappone nel 2004 ( tanto da ricevere il premio Kodansha per il miglior Manga dell'anno) , è andato in onda nel 2007 ogni martedì sera.

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Megumi Noda [ Ueno Juri ] ( chiamata Nodame) è una studentessa di piano al college Momogaoka. Ha un ottimo orecchio per la musica ma è pigra sia nello studio che nella sua vita di tutti i giorni, infatti trascura la sua igiene personale e la pulizia della casa, spende tutti i suoi soldi in pupazzi e manga e spesso ruba il bentou dei suoi compagni di classe.

Un giorno, durante una lezione con Tanioka sensei, incontra nodame6per caso Chiaki [ Tamaki Hiroshi ], lo studente più dotato del suo college, ha studiato in Europa da piccolo perchè figlio di grandi musicisti e spera di diventare direttore d’orchestra. Di carattere scontroso e sgarbato, prepotente la maggior parte delle volte, vorrebbe tornare a studiare all’estero ma non riesce più a salire su un aereo dopo un atterraggio d’emergenza che gli ha causato un profondo trauma.

Da allora inizia la loro pseudo-amicizia , alimentata anche dal fatto di essere vicini di casa! Le cose cambieranno sempre maggiormente grazie ad uno strano ( e pervertito ) direttore d’orchestra di fama internazionale di nome Stresemann [ Takenaka Naoto ], e ai membri della S-Oke, un’orchestra davvero particolare!

Ovviamente le musiche sono meravigliose trattandosi di musica classica!

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